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Da oltre un decennio ci occupiamo esclusivamente di una zona: la zona immediatamente ad ovest della città di Como, composta, in ordine geografico, dai comuni di San Fermo della Battaglia, Cavallasca, Montano Lucino ed il neo-comune di Colverde, costituito dalla fusione di Parè, Gironico e Drezzo, frazione ubicata proprio al confine con la Svizzera.
E' una zona completa dal punto di vista dei servizi, tranquilla e verdeggiante, essendo in buona parte occupata dal Parco della Spina Verde. Da non trascurare la comodità con la quale si può raggiungere Como, Varese, la Svizzera ed il raccordo autostradale. Inoltre proprio in questa zona è sorto ed è operativo da ottobre 2010 il principale ospedale della provincia di Como.
E' una zona interessante, dal ricco passato storico: ne ha saputo fare esperienza per guardare verso il futuro, senza mai fermare la sua crescita ed il suo sviluppo.

Villa Imbonati - Località Cavallasca
Villa Odescalchi - Località Parè
Piazza di Parè - Colverde
Piazza di San Fermo della Battaglia

Eventi

TECNOCASA: 5,2% IL RENDIMENTO ANNUO DA LOCAZIONE NELLE GRANDI CITTA'
Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa il 19,6% delle compravendite immobiliari, nella prima parte del 2023, è stato realizzato per investimento, in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale si attestava intorno al 16,8%.
L’inflazione in crescita, infatti, sta spingendo i risparmi sul mattone che viene sempre considerato un ottimo impiego del capitale. Influisce anche il ritorno dei flussi turistici che ha portato nuovamente alla ribalta gli acquisti di immobili da destinare a ricettività sia nelle città più attrattive sia nelle località turistiche. L’analisi considerata prende in esame locazioni a lungo termine e non stagionali. La possibilità di ottenere canoni di locazione continuativi induce prudenza nei proprietari, soprattutto negli ultimi tempi alla luce dell’incertezza e dei rincari dei costi energetici.
I rendimenti annui da locazione restano comunque interessanti: per un bilocale di 65 mq nelle grandi città italiane si è attestato intorno al 5,2%, le metropoli che spiccano per avere i rendimenti maggiori sono: Genova con 6,6%, Palermo con 6,4%, Verona con 6,3%.
Chi investe nel mattone mira anche alla rivalutazione dell’immobile e, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un recupero dei prezzi.
Gli investitori preferiscono le aree con la presenza di atenei, di servizi (il cui peso è sempre maggiore dopo il lockdown) e sottoposte ad interventi di riqualificazione.
In genere, chi investe nel settore immobiliare non guarda solo ai rendimenti da locazione ma anche e soprattutto alla rivalutazione del capitale. Dal 1998 al 2023, limitando l’esame alle grandi città italiane risulta una rivalutazione dei prezzi del 46%. Quella che si è rivalutata maggiormente è stata Milano con 132,1%, seguita da Napoli con 72,1% e Firenze con il 71,2%.
2024: 650 mila compravendite e prezzi tra 0% e +2%
In base alle analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, il 2023 chiuderà con volumi di compravendite in diminuzione rispetto al 2022, stimiamo intorno a 680 mila, che rappresentano comunque un buon numero di transazioni e un mercato in salute. Le previsioni per il 2024 suggeriscono un’ulteriore contrazione che porterà i volumi intorno a 650 mila
“I tassi di interesse, ancora elevati e per i quali si prevede un miglioramento per il 2024, unitamente alla prudenza delle banche, sono elementi che rendono l’accesso al credito ancora difficoltoso, soprattutto per chi ha necessità di ricorrere a finanziamenti importanti. Questo potrebbe portare a una riduzione dei prezzi, in particolare per le tipologie più popolari e per le metrature più ampie. I tagli piccoli che non chiedono capitali importanti non dovrebbero subire importanti ribassi. Non ci aspettiamo impatti negativi sulle tipologie top, signorili e su quelle di nuova costruzione, in ottimo stato ed efficienti, per le quali si è anche disposti a spendere qualcosa in più. – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – La realizzazione di nuove costruzioni sarà più facile che avvenga nelle grandi città mentre potrebbero rallentare nell’hinterland e nei capoluoghi di provincia laddove i costi di costruzione fossero troppo alti per garantire un buon assorbimento sul mercato. Previsioni di ribasso dei valori anche per le soluzioni da ristrutturare che richiedono lavori significativi. Nelle realtà in cui si avverte ancora una mancanza di offerta i prezzi, nonostante la diminuzione della disponibilità di spesa, terranno, soprattutto nelle grandi città. Il gap tra le richieste dei proprietari e la diminuita disponibilità di spesa porterà a un allungamento dei tempi di vendita che gli operatori del Gruppo Tecnocasa hanno già avvertito nella seconda parte del 2023. Gli investimenti rimarranno una componente importante del mercato sia nella modalità destinata alla locazione breve sia a lungo termine ma, in quest’ultimo caso, con una maggiore attenzione alla solvibilità dell’inquilino a cui potrebbero essere richieste maggiori garanzie. Infatti, sono numerosi coloro che si stanno spostando sull’affitto breve. Previsioni buone anche per le località turistiche dove, nonostante la minore intensità della spinta all’acquisto sperimentata negli ultimi anni, si registra ancora un discreto interesse da parte di acquirenti stranieri.
Le locazioni continueranno sul sentiero di recupero grazie a una buona domanda. L’offerta non sempre sufficiente, soprattutto alla luce del ritorno degli short rent, sarà causa di un ulteriore aumento dei canoni che però rischia di non essere più sostenibile. Naturalmente occorrerà considerare l’evoluzione dell’economia, per la quale si prevede una crescita ancora debole, il trend che avrà l’inflazione e in che direzione andrà la fiducia di imprese e consumatori”. 
LE IMPOSTE NELL'ACQUISTO DELLA PRIMA CASA
Quando acquistiamo una casa ci sono delle imposte da pagare: IVA o imposta di registro, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale.
L’importo da pagare varia in base alle caratteristiche del venditore e dell’acquirente. Chi acquista la prima casa ha diritto, in presenza di determinate condizioni stabilite dalla legge, ad usufruire di una tassazione ridotta. In particolare: se si acquista da un privato (o da un’impresa che vende in esenzione Iva), si deve versare un’imposta di registro del 2% (anziché del 9%) sul valore catastale dell’immobile, mentre le imposte ipotecaria e catastale si versano ognuna nella misura fissa di 50 euro; se si acquista da un’impresa con vendita soggetta a Iva, si deve versare un’Iva del 4% calcolata sul prezzo della cessione (anziché del 10%). Le imposte di registro, catastale e ipotecaria si pagano nella misura fissa di 200 euro ciascuna. 

Per poter usufruire dell’agevolazione l’acquirente deve avere la residenza nel Comune in cui intende acquistare l’immobile usufruendo dei benefici prima casa o, comunque, impegnarsi a trasferirla entro 18 mesi dall’acquisto; non deve essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del comune in cui è situato l’immobile da acquistare; non deve essere titolare, neppure per quote, o in regime di comunione legale su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le agevolazioni “prima casa” oppure, se già possiede un immobile acquistato con le agevolazioni “prima casa” potrà usufruire dei benefici fiscali a condizione che la casa già posseduta venga venduta entro un anno dal nuovo acquisto.
Attenzione: le agevolazioni prima casa non spettano quando, nello stesso Comune in cui si intende acquistare l’abitazione, si sia già titolari di altro immobile acquistato senza fruire dei benefici; ciò anche nel caso in cui si assuma l’impegno di vendere tale immobile entro l’anno. Infine, con DL 73/2021 (Decreto sostegni bis), si ricorda che sono state introdotte ulteriori particolari agevolazioni per i giovani di età inferiore a 36 anni e con Isee non superiore a 40.000 euro, da applicarsi agli atti stipulati tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2022.
L’agevolazione NON è ammessa per l’acquisto di un’abitazione appartenente alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).
Le presenti informazioni non sono esaustive ed invitiamo ad approfondire le tematiche sul sito dell’Agenzia delle Entrate e a valutare i casi specifici con il supporto di un Professionista di fiducia.
 

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